mercoledì 9 marzo 2016

La storia di Unico 1

Unico, così mi hanno chiamato i ragazzi dell'associazione "Anime randagie" che mi hanno raccolto in una spiaggia di Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, mentre mi trascinavo dolorante perché qualcuno o qualcosa, non so, mi ha spezzato la spina dorsale. 

Grazie ad un evento aperto dal Plf e a una catena di solidarietà, sono stati raccolti fondi per permettermi di essere operato. Lo ricordo ancora, era il 29 settembre 2015, nella clinica San Giorgio di Reggio Calabria. Dopo circa 20 giorni ho avuto una mamma, Cristina. Lei dice che sono diventato il suo bambino, che tra noi è nato un amore oltre ogni confine! Ne fa tante per me! 

Sono giovane, ho solo un anno e mezzo e ho conservato un po’ di sensibilità, quindi lei vorrebbe farmi recuperare con tanta fisioterapia, ma ha problemi economici e i costi da sostenere sono alti… allora eccola inventarsi un evento su FB per realizzare questo nostro sogno: una visita neurologica e tanta fisioterapia nella clinica "Roma sud" che dista da noi 208 km! (in Abruzzo non ci sono centri riabilitativi adeguati).

 Seguitemi nelle mie avventure. Due volte alla settimana andiamo a Roma, la mamma attrezzerà in casa, con strumenti regalati da alcuni miei zii, un angolo tutto mio per la riabilitazione e provvederà lei stessa a farmi fare degli esercizi e massaggi. E’ una tosta, non mi lascia mai in pace. Da quando sono più in forma ogni tanto ne combino una: mi mordo una zampa, sento delle fitte come se si infilassero aghi, tanto che devo usare un collare per non arrivarci, salgo nel suo letto, mangio nella ciotola di Jerri che s’incazza… ehm, si arrabbia. 

Ah, non vi ho detto di Jerri, il mio fratello nanerottolo. Ora sono stanco, ma ve ne racconterò delle belle! 
Stay tuned!



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